lunedì 11 marzo 2013

La bici come metafora della dieta (e della vita?)

In 37 anni ho provato diverse diete, una fatta da un medico serio, quella del minestrone, di sola frutta, diversi tipi di diete bilanciate autogestite, con successi alterni e quindi MAI definitivi.
L’unica nota positiva è che mi son fatto una discreta cultura alimentare, per il resto... gran fallimenti.

In questi mesi ho capito che sbagliavo l’approccio, non la dieta.

Molti pensano che per perdere 40Kg sia necessaria una forza di volontà sovrumana.

SE l’approccio è quello della forza bruta, SI’, perchè è mostruosamente faticoso scalare una montagna in bici, se non ti piace pedalare; c’è chi ci riesce, ma la maggior parte di noi *umani* desiste alla prima pendenza seria.
In effetti anch’io non sono mai riuscito a scalare una salita impegnativa quando l’unico stimolo era l’appagamento della vetta.

Oggi ci riesco, ma sono felice MENTRE pedalo e quando arrivo quasi mi dispiace, ed è la molla che mi ci fa tornare la prossima volta. E' bello avercela fatta, ma pedalare è stato ancora meglio.

In quest’ottica anche l’eventuale FALLIMENTO è meno tragico. Se so di aver dato il massimo, e mi sono anche *divertito* nel farlo, ho voglia di riprovarci.
Se scopro di aver fatto il passo troppo lungo per la (mia) gamba, mi allenerò meglio e se possibile con ancora più convinzione.

L’errore diventa quindi una spinta al miglioramento e non una scusa per l’autocommiserazione.

2 commenti:

  1. voglio mettere una tua foto accanto a sai baba e il dalai lama e venerarti ... ahahah queste tue perle di saggezza mi piacciono assai ... sicuro di non aver variegato la dieta con qualche allucinogeno ?
    baci

    RispondiElimina